Nel corso della sua lunga storia il realismo politico ha coltivato l’ambizione di portare alla luce le grandi tendenze che si ripresentano invariabilmente in ogni consorzio umano e di penetrare il segreto più oscuro del potere esercitato dall’uomo sui propri simili. La realtà cui allude spesso polemicamente il realismo politico è infatti la cruda realtà del potere e del conflitto: una realtà che soggiace a implacabili «regolarità» e che scaturisce dai caratteri immutabili della «natura umana». Da Tucidide a Gianfranco Miglio – passando per Sant’Agostino, Machiavelli, Hobbes e Gaetano Mosca – l’impianto del realismo si poggia infatti proprio sull’idea che la natura umana sia un paradigma invariante, che in virtù di tale invarianza i singoli ...